Riforma Cartabia: tutte le norme e relazioni (aggiornamento all 8.02.2023)

Cliccando di seguito trovate:

NORMATIVA, LAVORI PARLAMENTARI  E CIRCOLARI

– la legge delega n. 206/2021

– i decreti legislativi nn. 149 – 150 – 151 del 2022

– provvedimenti e circolari ministeriali – link

SULLA DISCIPLINA TRANSITORIA

– la relazione n. 68-2022 del Massimario Civile della Cassazione

CNF scheda 6.1.2023 su disciplina transitoria

– FIIF su disciplina transitoria norme sul PCT

– Procura di Bologna circolare n. 46 del 3.1.2023

CONTRIBUTI VARI DI SOGGETTI ISTITUZIONALI

– la relazione del Massimario della Cassazione n 8-2023 dell 8.2.2023 (CIVILE)

– la relazione del Massimario Civile della Cassazione (raccolta) del 24.1.2023

– le relazioni illustrative del Ministero della Giustizia (CIVILE E PENALE)

– la relazione n. 110 dell’1.12.2022 dell Ufficio del Massimario della Cassazione (CIVILE)

– la relazione del Massimario della Cassazione n 2-2023 del 5.1.2023  (PENALE)

lo studio della Commissione Affari Penali Ordine Avvocati di Torino del 9.1.2023 (PENALE)

– lo studio del Tribunale penale di Vicenza (gennaio 2023) (PENALE)

– la Direttiva 1.2023 del 4.1.2023 della Procura di Napoli (PENALE)

 

 

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Gratuito patrocinio in mediazioni e negoziazioni assistite

E’ stato pubblicatonella GU del 7.8.2023 il Decreto del Ministro della Giustizia 1.8.2023 recante:

Determinazione, liquidazione e pagamento, anche mediante riconoscimento di credito di imposta, dell’onorario spettante all’avvocato della parte ammessa al patrocinio a spese dello Stato nei casi previsti dagli articoli 5, comma 1, e 5-quater, del decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 28 e dall’articolo
3 del decereto-legge 12 settembre 2014, n. 132, convertito, con modificazioni, dalla legge 10 novembre 2014, n. 162

Ecco il testo ufficiale

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Criteri redazione atti giudiziari: approvato il regolamento con DM 110 / 2023

E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale 11 agosto 2023, n. 187, il Decreto del Ministero della Giustizia del 7 agosto 2023 n. 110 sui criteri di redazione, i limiti dimensionali e gli schemi informatici degli atti giudiziari. Il regolamento sarà in vigore dal prossimo 26 agosto, e riguarda gli atti processuali relativi ai procedimenti introdotti dopo il 1° settembre 2023.

 

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Liberi professionisti: approvata legge su equo compenso

E’ stata pubblicata sulla GU Serie Generale del 5.5.2023 n. 104  ed  entra in vigore il 20.5.2023 la  LEGGE 21 aprile 2023, n. 49 “Disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali”.

Per gli avvocati di particolare rilievo l’art. 7 che prevede che “In alternativa alle procedure di cui agli articoli 633 e seguenti del codice di procedura civile e di cui all’articolo 14 del decreto legislativo 1° settembre 2011, n. 150, il parere di congruità emesso dall’ordine o dal collegio professionale sul compenso o sugli onorari richiesti dal professionista costituisce titolo esecutivo, anche per tutte le spese sostenute e documentate, se rilasciato nel rispetto della procedura di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241, e se il debitore non propone opposizione innanzi all’autorità giudiziaria, ai sensi dell’articolo 281-undecies del codice di procedura civile, entro quaranta giorni dalla notificazione del parere stesso a cura del professionista”

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Scuola Superiore della Magistratura: linee guida per applicazione art. 179 ter disp.att. c.p.c.

Pubblicate il 7.4.2023

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Deposito in giudizio di scrittura e tassa di registro

Le Sezioni Unite Civili della Cassazione, decidendo su questioni di massima di particolare importanza e oggetto di contrasto, hanno affermato i seguenti principî:

«Il deposito di documento a fini probatori in procedimento contenzioso non costituisce “caso d’uso” in relazione all’art. 6 del d.P.R. n. 131/1986»

«La scrittura privata non autenticata di ricognizione di debito che, come tale, abbia carattere meramente ricognitivo di situazione debitoria certa, non avendo per oggetto prestazione a contenuto patrimoniale, è soggetta ad imposta di registro in misura fissa solo in caso d’uso».

Trattasi della sentenza n. 7682 del 16/03/2023

Clicca qui per leggere la decisione sul sito della Cassazione

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Ordinanze di rimozione dei rifiuti abbandonati e fallimento d’impresa

Dal sito della giustizia amministrativa

Ordinanze di rimozione dei rifiuti abbandonati e fallimento d’impresa

Rifiuti – Rifiuti pericolosi – Ordinanze contingibili ed urgenti – Abbandono rifiuti – Fallimento d’impresa – Nomina del custode – Legittimazione passiva del fallimento – Permane

Il fallimento dell’impresa è legittimato ad essere destinatario di provvedimenti che ordinano la rimozione dei rifiuti, anche se il comune è stato nominato custode del sito.
L’essere stati successivamente nominati custodi di un’area occupata da rifiuti abbandonati non trasferisce sul custode stesso, non responsabile dell’abbandono, gli obblighi di provvedere alla rimozione di essi.
Questo si giustifica in ragione del fatto che l’onere di ripristino e di smaltimento dei rifiuti ricade sulla curatela fallimentare e i relativi costi gravano sulla massa fallimentare.
L’abbandono di rifiuti costituisce una diseconomia esterna, ovvero un’esternalità negativa, derivante dall’attività di impresa, e, dunque, un costo di cui i creditori della massa fallimentare stessa debbono farsi carico al fine di potersi avvantaggiare dell’eventuale residuo attivo della procedura. (1)

Rifiuti – Rifiuti pericolosi – Ordinanze contingibili ed urgenti – Abbandono rifiuti – Fallimento d’impresa – Estinzione dell’illecito – Non si verifica

Il fallimento del trasgressore non estingue l’illecito amministrativo dell’abbandono di rifiuti, stante la non assimilabilità del suddetto evento fattuale alla morte del reo. (2)

Rifiuti – Rifiuti pericolosi – Ordinanze contingibili ed urgenti – Abbandono rifiuti – Presupposti

Le ordinanze di necessità ed urgenza presuppongono la ricorrenza di una situazione di pericolo non fronteggiabile con mezzi ordinari. L’esercizio del relativo potere non è precluso dall’esistenza di una serie di rimedi tipici per far fronte alle situazioni di emergenza di una data specie, in particolare dai rimedi legalmente contemplati in tema di abbandono di rifiuti e di bonifica dei siti inquinati.
(Nella fattispecie in esame, la sezione ravvisa la sussistenza di una concreta situazione di pericolo per l’igiene e l’incolumità pubbliche, non nel mero fatto della presenza sul posto dei rifiuti, effettivamente risalente, bensì nell’improvvisa evoluzione in negativo del loro stato. La stessa riscontra, altresì, l’inefficacia dei rimedi ordinari, non avendo la procedura di bonifica del sito sortito esito favorevole). (3)

(1) Precedenti conformi: Ad. plen., 26 gennaio 2021 n.3.
(3) Precedenti conformi: Cons. Stato, sez. IV, 25 marzo 2022 n.2193; Cons. Stato, sez. V, 12 giugno 2017 n. 2847; Cons. Stato, sez. IV, 26 giugno 2021 n.4802; Cons. Stato, sez. IV, 31 maggio 2021 n.4145; Cons. Stato, sez. IV, 1 giugno 2021 n.4200.

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Sulla necessità dell’elemento soggettivo in caso di responsabilità per sversamento di rifiuti

Dal sito della giustizia amministrativa

Sulla necessità dell’elemento soggettivo in caso di responsabilità per sversamento di rifiuti

Ambiente – Inquinamento – Ordine di rimozione rifiuti – Elemento soggettivo

Il fatto che l’art. 192, comma 3, del d.lgs. n. 152 del 2006 richieda espressamente che la violazione sia imputabile a titolo di dolo o colpa solo con riferimento al proprietario o al titolare di diritti reali, non significa che per gli altri responsabili l’elemento soggettivo non sia richiesto, ma solo che per il proprietario che non ha commesso materialmente l’illecito, il nesso di responsabilità può essere di tipo meramente psicologico; piuttosto, l’art. 192 presuppone che chi deposita o sparga rifiuti sul suolo violando il relativo divieto, come normalmente accade nella maggioranza dei casi, sia consapevole dell’illiceità dell’azione commessa, e in particolare della natura di rifiuto della sostanza o dell’oggetto depositato o sparso. È pertanto illegittima l’ordinanza di rimozione dei rifiuti e di ripristino dello stato dei luoghi impartita ad un soggetto cui non possa essere mosso alcun rimprovero per l’utilizzo di sostanze che solo successivamente, in seguito ad indagini dell’ARPA, sono risultate non conformi agli standard di produzione e dunque classificabili come rifiuti (1).

(1) Conformi: T.a.r. per la Campania, Salerno, sez. II, 16/09/2022, n. 2398; T.a.r. per la Sicilia, sez. II, 21/03/2022, n. 981;

(2) Difformi: T.a.r. per il Veneto, sez. II, 20/07/2022, n. 1193.

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Avviso aggiornamento relate di notifica

Sul menu a sinistra vi sono tre modelli di relate di notifica aggiornate con le disposizioni della riforma Cartabia

12.3.2023

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Avviso per attestazioni di conformità

Sulla colonna di sinistra ci sono

sia le attestazioni di conformità che fanno riferimento al D.L. 179/2012 e quindi da utilizzare per i procedimenti ante 28.02.2023 e cioè PRE Cartabia

sia le attestazioni POST riforma Cartabia

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Siti da bonificare e poteri della p.a. Le sezioni unite fissano presupposti e limiti degli obblighi del ‘proprietario non responsabile’ dell’inquinamento

Dal sito della giustizia amministrativa

Le Sezioni unite chiariscono alcuni aspetti dell’assetto della responsabilità del proprietario/gestore del sito di cui sia stato accertato l’inquinamento o che esprima una minaccia di inquinamento. L’Amministrazione non può imporre al proprietario di un’area inquinata, che non sia anche l’autore dell’inquinamento, l’obbligo di realizzare le misure di messa in sicurezza di emergenza e bonifica, in quanto gli effetti a carico del proprietario incolpevole restano limitati a quanto espressamente previsto in tema di oneri reali e privilegio speciale immobiliare, tale essendo la netta distinzione tra la figura del responsabile dell’inquinamento e quella del proprietario del sito, che non abbia causato o concorso a causare la contaminazione. Il proprietario ‘non responsabile’ dell’inquinamento è tenuto ad adottare le misure di prevenzione ma non le misure di messa in sicurezza d’emergenza e bonifica.

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Sulla natura e i presupposti dell’atto di accertamento di inottemperanza all’ingiunzione di demolizione

Dal sito della giustizia amministrativa

Sulla natura e i presupposti dell’atto di accertamento di inottemperanza all’ingiunzione di demolizione

Edilizia ed urbanistica – Ordine di demolizione – Acquisizione al patrimonio del comune – Accertamento dell’inottemperanza – Effetti

L’accertamento dell’inottemperanza alla ingiunzione a demolire, previsto dall’art. 31, comma 4, del d.P.R. n. 380 del 2001, è un atto di natura dichiarativa, che perfeziona la fattispecie a formazione progressiva che sfocia nell’acquisizione al patrimonio comunale e che ha la funzione di accertare la sussistenza di tutti i presupposti necessari per la legittima acquisizione del bene al patrimonio del comune (1).

Edilizia ed urbanistica – Ordine di demolizione – Acquisizione al patrimonio del comune – Accertamento dell’inottemperanza – Notifica

La previa notifica al privato dell’accertamento di cui all’art. 31, comma 4, del d.P.R. n. 380 del 2001, non costituisce adempimento necessario ai fini dell’integrazione dell’efficacia ex art. 21-bis della l. n. 241 del 1990, giacché gli effetti si sono già automaticamente prodotti in ragione della sussistenza dei presupposti della fattispecie acquisitiva, ma assume valenza acceleratoria poiché volto a sollecitare la rapida reazione giurisdizionale del privato così da consentire il rapido consolidamento degli assetti proprietari tra le parti (2).

(1) Conformi: C.g.a., parere n. 70 del 2023; Cons. Stato, sez. VI, n. 756 del 2023;
Difformi: non risultano precedenti difformi.
(2) Conformi: Cons. Stato, sez. VII, n. 272 del 2023, quanto al fatto che l’effetto acquisitivo si produce di diritto a seguito dell’inutile scadenza del termine fissato nell’ordine demolitorio;
Difformi: Cons. Stato, sez. VI, n. 8897 del 2022, quanto alla valenza della notifica, che secondo tale pronuncia è invece sostanzialmente irrilevante.

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Negoziazione assistita – nuovi modelli di convenzione

Nel corso della seduta amministrativa del 24 febbraio 2023, il Consiglio Nazionale Forense ha deliberato di approvare i modelli per la conclusione delle convenzioni di negoziazione assistita previsti dal comma 7-bis dell’art. 2 del d.l. n. 132/2014, conv. in l. n. 162/2014, in vigore il prossimo 28 febbraio.

I modelli sono disponibili nella sezione “modulistica” della pagina “Negoziazione Assistita” del sito, raggiungibile al seguente link:

https://www.consiglionazionaleforense.it/web/cnf/negoziazione-assistita

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